Dopo le famose parole con le quali il direttore del TG della rete di Urbano Cairo dichiarò candidamentte che avrebbe censurato una parte a lui non gradita di una conferenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte (scatenando un’ondata di critiche da parte di spettatori e colleghi), Mentana ci ricasca.
E’ di ieri un suo nuovo intervento “a gamba tesa” nei confronti di Riccardo Ricciardi, deputato del Movimento 5 Stelle , autore di un intervento alla camera che è stato così nervosamente e scompostamente “recensito”.

Più che da direttore di TG il post è scritto in stile “leone da tastiera”, proprio quella tipologia di utente social spesso bacchettata da Mentana. Così come da “leone da tastiera in ritirata” è lo stile della successiva modifica apportata al post.

In serata Mentana invita Ricciardi in studio, e inizia l’intervista ridacchiando: “Buonasera, ma cosa ha combinato…”. Non una parola di scuse per il post inaccettabile del pomeriggio:
L’intervista di Riccardo Ricciardi a TG La7Chi fa politica deve evidenziare gli errori ed è tempo di cominciare a trarre un bilancio di ciò che non ha funzionato. Attaccare la politica lombarda non significa attaccare la Lombardia. Rivendichiamo quanto detto in aula nei confronti del centrodestra. Ecco l’intervista di Enrico Mentana a Riccardo Ricciardi negli studi di Tg La7 News ⤵️
Pubblicato da MoVimento 5 Stelle Giovedì 21 maggio 2020
Un passaggio significativo è quello che vede il direttore del Tg di La7 dire: “…forse, dal punto di vista di molti non era il tempo di fare questo tipo di azione…”. Pari pari la linea di Salvini, che pretenderebbe di silenziare chiunque parli delle sempre più evidenti responsabilità dei suoi compagni di partito Fontana e Gallera nella disastrosa gestione dell’emergenza coronavirus in Lombardia. E si dovrebbe “evitare” di parlarne nonostante le decine di migliaia di morti che però il direttore stesso utilizza per fare l’opposto, alzare una specie di scudo che ripari proprio i presunti responsabili.
Insomma, con Giletti anche Mentana sembra avviato verso un determinato “posizionamento”, e certe sue motivazioni appaiono sempre meno convincenti. Lo avete mai sentito parlare di attacchi strumentali in tutti questi mesi di assalti delle opposizioni al Governo Conte, portati senza scrupoli e spesso sulla base di fake news, nel momento più difficile e drammatico vissuto dal paese dal dopoguerra? Eppure ne avrebbe avute decine, di occasioni per scrivere post al vetriolo contro l’atteggiamento sciacallesco delle opposizioni. Ma non solo, lo avete mai sentito ergersi a paladino delle opposizioni contro gli attacchi del governo quando all’opposizione c’era il Movimento 5 Stelle? O lui e la sua rete lo attaccavano (e tuttora attaccano) incessantemente? Lo avete sentito condannare i leghisti rissaioli che ieri volevano aggredire Ricciardi in aula?
Troppo evidente, troppo scoperto, non basteranno risatine, battutine e pistolotti autoassolutori in pieno TG per giustificare certi comportamenti e il calo verticale di ascolti del suo Tg ne sono la giusta conseguenza.
Eppure Enrico Mentana viene da alcuni considerato come una voce autorevole nel panorama del giornalismo italiano, cosa che la dice lunga sullo stato in cui versa l’informazione nostrana.
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