Caste e cittadini rimproverano il Movimento per ragioni opposte. Le caste perché ha osato troppo mettendo in discussione i cardini del vecchio regime politico mafioso. E cioè privilegi e impunità, interessi lobbistici, stampa serva e schifezze varie. I cittadini invece rimproverano il Movimento per non aver osato abbastanza ribaltando quel regime. Una situazione paradossale. Una morsa. Tra demoni e dementi. I demoni delle caste non si daranno pace finché il Movimento sparirà e con esso ogni velleità di sfidare il loro status quo. Meno comprensibili tutti quei dementi che dopo essere stati governati per decenni da ladri, mafiosi, massoni e pagliacci di ogni specie, oggi se la prendono col Movimento che alla fine non ha fatto altro che vincere le elezioni, realizzare gran parte del programma per cui è stato eletto e questo senza rubare soldi ma anzi restituendoli. Fattualità e comportamenti inediti nel marciume politico italiano.
Certo, il mondo non è cambiato con un colpo di bacchetta magica. Quella balla la raccontavano sempre i vecchi partiti salvo poi farsi i fattacci loro e lasciare il paese peggiore di come l’avevano trovato. Guerre civili sul nulla. Decenni buttati via. Il cambiamento richiede tempo e fatica soprattutto quando erediti macerie. Poi certo, il Movimento ha subito anche dolorose sconfitte. Alcune frutto dell’ingenuità e dell’eccessivo entusiasmo. Ma non ha mai tradito, non ha cioè sporcamente tramato alle spalle dei poveri cristi per interessi egoistici come i vecchi partiti. Ha semplicemente mancato l’obiettivo. Per gli standard della politica italiana, il bilancio del Movimento al governo è nettamente positivo. Lo dimostra il numero e la rilevanza dei provvedimenti approvati, lo dimostrano i comportamenti dei portavoce. Eppure il Movimento soffre. Come in una morsa. Tra demoni e dementi.
Lo slancio rivoluzionario del Movimento ha inevitabilmente pagato l’entrata nei palazzi e soprattutto la forzata cooperazione coi vecchi partiti. Si è dovuto sporcare le mani anche se a fin di bene. Ad aggravare la situazione si son messi demoni e dementi interni. Il Movimento era un monolite compatto contro un nemico comune ma anche unito da un sogno per una democrazia finalmente all’altezza. Quel nemico è ancora lì, il sogno ancora da realizzare, eppure il Movimento si è fiaccato e crepato. Colpa di un regime morente che sta sfoderando tutta la sua vigliaccheria, ma anche colpa dei soliti traditori ed egocentrici che nelle comitive italiane non mancano mai. Ometti che antepongono i propri meschini pruriti alla collettività. Vedremo alle politiche chi prevarrà. Se demoni e dementi oppure il buon senso e la maturità dei cittadini. Al di fuori del pollaio politicante, milioni di cittadini attendono di tirare le somme. E vedremo alla fine a chi decideranno di affidare il paese. A quelli che l’hanno distrutto oppure a quelli che hanno cominciato a ricostruirlo. Vedremo quanti abboccheranno per l’ennesima volta a qualche pagliaccio e alle favole della sua propaganda e quanti invece riusciranno ad analizzare oggettivamente fatti e comportamenti e ritroveranno la voglia di riprendere la lunga e fatica strada per il cambiamento e una democrazia all’altezza.
Tommaso Merlo