E’ il 9 agosto del 2019, Salvini dà il via al colpo di mano che porterà alla caduta del governo Conte 1, colpo di mano che si rivelerà uno dei più clamorosi autogol politici della storia della Repubblica e che relegherà la Lega all’opposizione.
Parte del popolo leghista è in rivolta perché non riesce a spiegarsi questa volontà di concludere l’esperienza del governo gialloverde. La dirigenza leghista è allo sbando, l’annunciata mozione di sfiducia del carroccio, che sfocerà nell’ormai famoso dibattito parlamentare del 20 agosto, nel quale Conte comunica le sue dimissioni, verrà ritirata proprio nel corso di quel dibattito dopo che nei giorni precedenti la seduta parlamentare, resosi conto della “frittata”, Salvini arriverà addirittura ad offrire a Di Maio la premiership per favorire la nascita di un governo gialloverde bis.
Serve quindi un bel polverone, la parola d’ordine è attaccare Conte per giustificare l’ingiustificabile, tra le altre perle La Bestia ne partorisce una basata su una vecchia fake news di Piazza Pulita, che era già stata smontata proprio da un articolo pubblicato da una testata di orbita leghista: Scenari Economici.
Che la Lega basi la sua propaganda sulla continua propagazione di fake news e bufale non è una novità, ma che addirittura si aggrappi ad un servizio fasullo dell’odiatissimo Formigli per attaccare Conte, testimonia l’attacco di panico leghista di quei giorni.
Anche il “posato” (oddio… siamo sicuri?) senatore Bagnai si presta alla sceneggiata, finendo nell’indistinto calderone di troll leghisti intenti a cercar di contrastare la rivolta social contro la Lega Salvini, giudicata unica responsabile della caduta del governo.
L’attacco a Conte parte da maggio, da quando il centrodestra inizia a pensare di capitalizzare il successo elettorale delle europee 2019, e vede proprio in Conte quella “scheggia impazzita” che, se dovesse decidere di presentarsi alle prossime politiche, potrebbe far crollare il sogno della conquista dei “pieni poteri”.
In quest’ottica resterà famoso l’altro autogol politico della Lega, quello del voto annunciato a favore della Von der Leyen, tramutatosi all’ultimo momento in voto contrario, in totale contrasto con quanto concordato con Conte e MoVimento 5 Stelle. Altro colpo di mano fallito, ordito per portare un duro colpo alla credibilità del Presidente del Consiglio in Europa, un voto che, lo ricordiamo, irritò anche Orban e il Gruppo di Visegrad, che votarono per la Von der Leyen, certi come tutti che la Lega avrebbe fatto lo stesso.