Calenda lo vediamo ormai sbucare da ogni dove, dalle elezioni politiche del 2018 non manca mai di elargire i suoi consigli (non richesti) per risolvere, con successo garantito al 100%, i disastri che lui stesso ha combinato da ministro.
Su Twitter è particolarmente attivo e lo strumento social sembra incoraggiare quel suo fare da bullo che già aveva mostrato quando era ministro, ad esempio nelle sue polemiche con Virginia Raggi. Guai a chiamarlo “Carletto”, il nostro si inalbera appellandosi alla buona educazione:
“Giggino” invece sembra esser consentito dai dettami della buona educazione pariolina…