La Lega è populista solo a chiacchiere. Al momento buono si schiera sempre dalla parte delle lobby e delle multinazionali. Oggi Ancelor-Minchiar, ieri la TAV e i vari potentati da sempre cari al Carroccio come quelli del cemento e delle armi e dei furbetti di ogni specie. La Lega si finge populista per raccattar voti, ma una volta nei palazzi si è sempre dimostrata una forza conservatrice al servizio del sistema. Una forza il cui vero e unico obiettivo è conquistare il potere e poi gestirlo.
Altro che populismo, altro che cambiamento, altro che forza rivoluzionaria al servizio dei poveri cristi. Operazione di marketing, vecchio regime camuffato da populista per soddisfare le nuove esigenze del mercato elettorale. La Lega ha fatto per anni il cagnolino di Berlusconi, è stata complice delle pagine più buie della nostra storia politica e ancora oggi ha il fegato di andare a braccetto con quel mondo agghiacciante.
Il populismo della Lega è una sorta di truffa politica che non poteva esprimere un ducetto migliore di Salvini. Uno che fa politica da quasi trent’anni che ha il coraggio di vendersi come “uomo nuovo” e soprattutto ha il coraggio di vendersi come un cittadino come tutti gli altri quando in realtà è un ricco privilegiato dopo decenni che incassa mega stipendi. A Bruxelles Salvini si è munto una fortuna dall’Europa che voleva distruggere e oggi prosegue in quel di Roma che voleva bruciare.
Altro che “uno di noi”, Salvini è un signorotto che viaggia da decenni nelle corsie preferenziali della vita e blatera di voler risolvere problemi che lui non ha mai vissuto sulla propria pelle dato che non mai lavorato in vita sua e dato che dal calduccio dei palazzi della politica non si è neanche accorto della crisi economica e di quelle difficoltà che affliggono la vita quotidiana di oggi. Salvini ne ha sentito solo parlare ed ha pensato bene di sfruttare quelle istanze a fini elettorali.
Salvini si è messo a recitare la parte del populista perché è politicamente redditizia. Si è messo a lucrare sulla rabbia e sulla paura altrui per raccattar voti. La dimostrazione l’ha offerta il governo gialloverde. Quando Salvini e il suo partito hanno governato col Movimento 5 Stelle non sono riusciti a tenere il passo. Il Movimento a differenza della Lega è genuinamente populista essendo composto da cittadini al servizio di altri cittadini e dato che non è nemmeno contemplata la delega a poltronisti di professione come Salvini.
La Lega aderì al governo gialloverde in nome del “cambiamento” poi però strada facendo sono cominciate a spuntare manine pro evasori e condoni e manine per salvare ladri in giacca e cravatta e tutte le volte che venivano toccati gli interessi di qualche potentato la Lega si metteva di traverso facendo i capricci.
Altro che populismo. Altro che cambiamento. Vecchio regime camuffato. Una truffa politica. Salvini in giro a far campagna elettorale fingendosi un popolano, dentro al palazzo i suoi gerarchi a difendere il vecchio regime che infatti lo ricambiava tifando per lui e attaccando la peste gialla colpevole di voler cambiare davvero le cose. Il governo è cambiato ma la solfa no. Del resto se Salvini e la sua Lega dicessero la verità su chi sono veramente e sui loro propositi politici, li voterebbero giusto i quattro esaltati di Pontida. Guai se ammettessero di difendere in realtà lobby e potentati e di credere in tutte le idee retrograde che hanno devastato l’Italia e i suoi territori. Guai anche se facessero chiarezza sulle ombre neofasciste che aleggiano alle loro spalle. Oggi va di moda il populismo e la Lega si è adeguata alle nuove esigenze di mercato. Una truffa politica che però regge anche per colpa di milioni di italiani che si ostinano a non voler evolvere a cittadini preferendo il ruolo di sudditi di qualche misero ducetto.
Tommaso Merlo