Salvini si avventa su ogni disgrazia italica assatanato di consenso. Tutta colpa del suo coitus interruptus estivo. Era sicuro di esplodere in orgasmici pieni poteri ed invece si ritrova a girare l’Italia col suo ego in mano. Come da decenni ormai. Chissà che noia. Aerei, macchine blu, hotel, comizi. Non fa altro nella vita. Da un palco all’altro, a ripetere sempre le stesse lagne. A provocare i nemici, a lucrare sui problemi del paese e su chi a differenza sua lavora per risolverli.
Sciacallaggio politico. Finalizzato al consenso, al potere. Il peggio della vecchia politica. Se comanda lui va tutto bene, se comandano gli altri va tutto male. Come no e via ad aizzare i cittadini contro chi governa promettendo che quando verrà il suo turno l’Italia cambierà per incanto. Miracoli e svolte che poi non succedono mai perché una volta conquistata la poltrona i problemi si rivelano complessi, richiedono lavoro e fatica e quei politicanti salvifici alla fine trovano sempre di meglio di cui occuparsi. Di se stessi, dei loro amici, di poltrone sempre più prestigiose e redditizie. La storia della politica italiana degli ultimi decenni e di cui Salvini è figlio legittimo. Partiti e caste d’inconcludenti parolai.
Fiumi di chiacchiere, zero fatti. Aerei, macchine blu, hotel, comizi e le elezioni come manna per risolvere ogni problema. Una campagna elettorale permanente. Condanna esistenziale per Salvini. Condanna politica per il paese. Aerei, macchine blu, hotel, comizi. Migliaia di sorrisi e strette di mano senza che Salvini in realtà conosca davvero nessuno e nessuno conosca lui. Vuota popolarità. Isterismo di massa. Aria fritta. Poveraccio. Avrà calcato migliaia di palchi, parlato per migliaia di ore, scattato migliaia di selfie, eppure si trova sempre allo stesso punto. Tra aerei, macchine blu, hotel, comizi. Una noia mortale. Sempre a blaterare le stesse cose. Sempre a puntare il dito sulle magagne altrui, su quelli che a differenza sua faticano e cercano di dare un contributo concreto a cambiare le cose.
Mentre lui chiacchiera e si vende come il Salvatore della Patria, l’ultimo della serie. Un renzi ma neofascista, un renzi che ha governato solo pochi mesi dando uno spettacolo penoso. Non riusciva nemmeno a stare in ufficio, non riusciva nemmeno a studiare le carte e analizzare i problemi che è l’unico modo per risolverli davvero.
Salvini non si è presentato nemmeno alle riunioni europee tra ministri degli interni. Un dovere per cui era pagato coi soldi pubblici. Era troppo occupato a far comizi. Non si è fermato nemmeno un giorno. Poi è scappato. Temeva che anche i suoi fans capissero che nemmeno lui ha la bacchetta magica e che nemmeno lui riesce a risolvere i problemi a chiacchiere. Voleva che gli italiani continuassero a credere al bluff e vedere in lui il Salvatore della Patria di turno. Voleva che gli italiani continuassero ad accorre ai suoi comizi a bersi le sue chiacchiere da sciacallo. Aerei, macchine blu, hotel, comizi col suo ego in mano. In attesa del grande orgasmo dei pieni poteri.
Tommaso Merlo